28/02 @ 14:24, Pandemia pretesto per un “great reset” che rischia di condannare milioni di imprese. Intervista a Marco Pizzuti, di… https://t.co/NTLEaAaGus
28/02 @ 14:23, Danni collaterali: gli effetti drammatici della pandemia (e dei lockdown) che non entrano nei bilanci ufficiali, di… https://t.co/gYkOgbWHRP
28/02 @ 14:22, Restaurazione globalista in atto: sarà “totalitaria”, o dovrà fare i conti con la realtà (e con i suoi avversari)?… https://t.co/iJKHgcR1n1
28/02 @ 10:16, Governo Draghi nel segno della continuità anche nell’abuso dei Dpcm, di Matteo Milanesi
https://t.co/ALpBbAxJpG
28/02 @ 10:15, “Imago Lux”, di Adriano Angelini Sut: il Male cammina in mezzo a noi, di Graziano Davoli
https://t.co/UqCrem7OSh
28/02 @ 10:14, Russia e libertà di stampa: sui media Putin gioca in casa, ma non ha il monopolio del Quarto Potere, di Enzo Reale
https://t.co/53G4mLWPmI
Nel ricorrente dibattito sulla natura del sistema Putin (dittatura, sistema ibrido, democrazia autoritaria) uno degli aspetti paradossalmente meno commentati è il rapporto tra potere e mezzi di comunicazione. Il caso Navalny ha recentemente spostato l’attenzione sull’uso dei social media come tattica di mobilitazione e di denuncia dei misfatti dei dirigenti politici, ma il rischio è…
Il problema sono le conferenze stampa. Finché gli incontri diplomatici rimangono nelle chiuse stanze delle cancellerie, alla presenza dei traduttori e di qualche consigliere politico, le miserie dell’impreparazione e dell’improvvisazione risultano invisibili al grande pubblico. Quando però, con tutta l’intenzione, si sbatte il malcapitato ospite di turno in un’arena piena di giornalisti adeguatamente addomesticati dal…
In molti ambienti desta sconcerto il fatto che Vladimir Putin intrattenga rapporti preferenziali con numerosi partiti europei che si definiscono tradizionalmente di “destra”, e tenda invece a snobbare – per usare un eufemismo – quelli di sinistra (o presunti tali). Lo stesso vale per la stampa. Per leggere commenti equilibrati, per esempio, ai tempi del…
Nel momento più difficile del ventennio putiniano, tra fermenti interni, difficoltà economiche e un crescente isolamento internazionale, la Russia trova una sponda nella sua tradizionale nemesi storica, la Germania. Una sponda non del tutto inattesa, a dire il vero, se si considera che poggia su un obiettivo comune per quanto motivato da premesse differenti, ovvero…
Il ritorno di Navalny sta facendo precipitare gli eventi in Russia. Forse in occidente tendiamo ad attribuire troppa importanza agli sviluppi degli ultimi giorni, ma è innegabile che la figura del più famoso oppositore di Putin sta assumendo, complice anche la tattica suicida del Cremlino, una rilevanza del tutto inimmaginabile fino a qualche mese fa….
Big Tech ha ceduto alle pressioni della parte politica cui si sente più affine per diventare il braccio esecutivo della censura che i governi non possono attuare direttamente: tutto quello che sa di “destra” diventa automaticamente passibile di riprovazione, assimilabile all’eversione sotto le etichette ormai inflazionate di “fascismo” e “hate speech”, mentre dominano quasi indisturbati apologeti di…
“Buongiorno, sono Navalny. So i nomi e cognomi di chi voleva uccidermi, so dove vivono, dove lavorano, le loro identità false, ho in mano le loro fotografie”. Comincia così il video di quasi un’ora in cui il più noto oppositore di Vladimir Putin racconta per filo e per segno l’avvelenamento di cui è stato vittima…
Non è stato un anno semplice per Vladimir Putin. La morsa del coronavirus che non accenna ad allentarsi nonostante l’annuncio di un vaccino autoctono; la lunga ombra di Ankara sulle crisi internazionali in Libia e nel Caucaso; la tensione nei rapporti con la Germania e l’Ue seguita all’avvelenamento di Navalny; la rivoluzione civile bielorussa e…
La guerra per il Nagorno Karabakh si è per ora conclusa con un cessate il fuoco che, a detta dei maggiori esperti, segna una vittoria per l’Azerbaijan. Baku in questo conflitto si è dimostrata capace di riprendere il ponte Khudaferin, nella Regione di Jabraiyl al confine con l’Iran, e soprattutto la città di Sushi, per…
Nonostante le pressioni degli Stati Uniti, è stato lasciato scadere l’embargo Onu sulla vendita di armi alla Repubblica Islamica dell’Iran, terminato il 18 ottobre scorso, come previsto dall’accordo nucleare del 2015. Teoricamente, quindi, da lunedì 19 ottobre il regime iraniano è libero di comprare e vendere armi, da chiunque sia disponibile a fornirgliele. Per questa…