09/04 @ 18:37, Bruciato AstraZeneca, ma la colpa è dei giovani che saltano la fila. Draghi scaricabarile, come Conte, di Federico… https://t.co/r6A9M5i6cy
08/04 @ 19:40, Margaret Thatcher: la Lady di ferro che mise in pratica le ricette liberali nell’interesse dell’individuo e della n… https://t.co/IefK6Xl1Ni
08/04 @ 19:39, Mentre a Roma si chiacchiera ancora di AstraZeneca, a Londra vedono la luce in fondo al tunnel, di Nicholas Pellegr… https://t.co/dpGZOdoyLu
03/04 @ 11:59, Il caso Biot rafforza chi spinge per una politica anti-russa. Ma è nel nostro interesse? di Michele Marsonet
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03/04 @ 11:58, Recovery Fund sotto attacco/1: ecco perché è contrario ai Trattati Ue, di Musso
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01/04 @ 17:16, Se il coordinamento europeo non funziona… Draghi cercherà “altre strade”. Ma cosa vuol dire? di Musso
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Su Atlantico Quotidiano ci siamo occupati a più riprese di un tema che continua a risultare indigesto alla stampa mainstream italiana: la possibile fuoriuscita accidentale del coronavirus da uno dei laboratori di Wuhan. Non l’abbiamo fatto per alimentare teorie complottiste (a nostro avviso le responsabilità cinesi nella pandemia globale sono in ogni caso di prim’ordine)…
C’è chi dice che la Spagna produca molta più politica di quanta possa assimilarne. Gli eventi degli ultimi giorni sembrano confermarlo. Mercoledì scorso la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso (Partito Popolare – PP), convocava elezioni regionali anticipate per frenare una possibile mozione di sfiducia da parte di Ciudadanos, il partito con cui…
Nel leggere l’articolo di Marco Cesario sul declino della laicità in Francia pubblicato su Atlantico Quotidiano sabato scorso, il primo pensiero è andato a Marco Pannella e alle campagne radicali per i diritti civili. Mi sono ricordato di quando la denuncia del dogmatismo religioso e dell’influenza dei settarismi nelle società aperte era considerata una classica…
Nel ricorrente dibattito sulla natura del sistema Putin (dittatura, sistema ibrido, democrazia autoritaria) uno degli aspetti paradossalmente meno commentati è il rapporto tra potere e mezzi di comunicazione. Il caso Navalny ha recentemente spostato l’attenzione sull’uso dei social media come tattica di mobilitazione e di denuncia dei misfatti dei dirigenti politici, ma il rischio è…
Mya Thwe Thee Khaing è la prima vittima delle proteste birmane. Dopo giorni di agonia, la sua famiglia ha deciso di staccare la spina della macchina che la teneva in vita. È stata colpita da un proiettile alla testa lo scorso 9 febbraio. Aveva vent’anni. Ogni rivoluzione ha i suoi simboli e la giovane rischia…
Il problema sono le conferenze stampa. Finché gli incontri diplomatici rimangono nelle chiuse stanze delle cancellerie, alla presenza dei traduttori e di qualche consigliere politico, le miserie dell’impreparazione e dell’improvvisazione risultano invisibili al grande pubblico. Quando però, con tutta l’intenzione, si sbatte il malcapitato ospite di turno in un’arena piena di giornalisti adeguatamente addomesticati dal…
Lunedì mattina la Birmania (Myanmar in lingua locale) si è svegliata con la notizia dell’arresto delle principali cariche civili dello Stato, tra cui il primo ministro de facto Aung San Suu Kyi e il presidente della nazione U Win Myint, entrambi ex prigionieri politici negli anni della dittatura militare. La televisione delle forze armate annunciava…
Nel momento più difficile del ventennio putiniano, tra fermenti interni, difficoltà economiche e un crescente isolamento internazionale, la Russia trova una sponda nella sua tradizionale nemesi storica, la Germania. Una sponda non del tutto inattesa, a dire il vero, se si considera che poggia su un obiettivo comune per quanto motivato da premesse differenti, ovvero…
Il ritorno di Navalny sta facendo precipitare gli eventi in Russia. Forse in occidente tendiamo ad attribuire troppa importanza agli sviluppi degli ultimi giorni, ma è innegabile che la figura del più famoso oppositore di Putin sta assumendo, complice anche la tattica suicida del Cremlino, una rilevanza del tutto inimmaginabile fino a qualche mese fa….
Big Tech ha ceduto alle pressioni della parte politica cui si sente più affine per diventare il braccio esecutivo della censura che i governi non possono attuare direttamente: tutto quello che sa di “destra” diventa automaticamente passibile di riprovazione, assimilabile all’eversione sotto le etichette ormai inflazionate di “fascismo” e “hate speech”, mentre dominano quasi indisturbati apologeti di…